Ultima modifica: 22 giugno 2023
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Narrare e Narrarsi, una parte fondamentale della pedagogia.

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Ascoltare una storia, sentirne il profumo, lasciarsi trasportare, incrociarla negli sguardi di chi narra e di chi ascolta, narrare e narrarsi è una parte fondamentale della pedagogia.

La narrazione genera rapporti di fiducia, è strumento di accoglienza e di pace. Mette in luce la multiformità della persona che esprime le sue scelte e le sue azioni. Si oppone alla stigmatizzazione. Quando si conosce una persona attraverso la sua narrazione non è possibile sentirla lontana da noi, ci appartiene. Condividiamo la sua umanità. Si crea affiliazione, senso di familiarità, dopo il suo racconto il narratore non è più estraneo. Narrare è alla base dell’etica del riconoscimento, andare al di là dell’aspetto esterno, prendere atto delle qualità di una persona, inserirle nel suo percorso di vita. Nasce un senso di solidarietà e gratitudine, dal riconoscimento nasce la riconoscenza, attraverso la narrazione è possibile intrecciare tra loro vite diverse.

Il 16 Febbraio e il 16 Marzo, presso la sede Padre Pio, si sono avuti due incontri con i genitori e docenti, nell’ambito del progetto Metodologia e pedagogia dei genitori

Quale l’obiettivo di questi incontri?

L’obiettivo fondamentale, e in generale di tutto il percorso, è il recupero della genitorialità nella sua essenza primitiva e piena, dal momento che attorno alla famiglia si è creata una sorta di negatività in quanto essa non viene più valorizzata e, a livello sociale, si è generata una sorta di sfiducia avvalorata dal proliferarsi di associazioni di ricerca di protezione dei bambini che hanno creato un senso di insicurezza e di impotenza nei genitori stessi.

Non sono stati i soliti incontri istituzionali e formali scuola-famiglia in cui l’insegnante presenta il ragazzo come alunno e il genitore come figlio, ma incontri in cui si è parlato del ragazzo come persona in divenire e delle regole che si insegnano in famiglia (questa tematica è stata richiesta spontaneamente dai genitori come tema dell’incontro del 16 Marzo)

Non ci sono state polemiche, scontri di idee, pregiudizi , ma solo condivisione di storie e racconti.

E di storie ne abbiamo bisogno per aprirci alle prospettive di potenzialità costruendo il senso del quotidiano. Di storie ne abbiamo bisogno per tessere legami più solidi significandoli con la conoscenza creata nelle relazioni stesse, costruite spontaneamente.

Argomento del 16/02/2023 : “I genitori raccontano i figli: tre qualità positive di mio/a figlio/a”

Argomento del 16/03/2023: “La legalità in famiglia”

Le narrazioni condivise, scaturite da un brainstorming lungo e articolato, ha permesso ai partecipanti di dialogare, aprirsi, raccontarsi, sentire il confronto come occasione imperdibile per condividere un principio, una modalità assunta dall’intero gruppo, così come testimoniano le considerazioni e le narrazioni scritte dai genitori che ho raccolto, perché diventino esempio per gli altri genitori, anche di quelli che sono lontani dal nostro raggio di conoscenza.

Referente del progetto

Prof.ssa Anna Di Nonno

Leggi le Narrazioni

 

IMPRESSIONI SUL CORSO

Da mamma di 2 figli adolescenti, ritengo molto utili e costruttivi questo tipo di incontri. Siamo abituati o meglio, la società ci abitua a raggiungere la perfezione in tutto: dall’aspetto fisico, alle varie doti da spiattellare sui social fino a finire alla famiglia modello, quella da imitare a tutti i costi. Ma sappiamo bene che la “famiglia del Mulino bianco” non esiste… L’essere consapevoli di questo penso sia già una gran cosa: volersi migliorare, crescendo e confrontandosi con altre famiglie con le nostre stesse esigenze e/o problematiche, ancor di più. La scuola oggi più che mai deve essere vista come una seconda famiglia: i ragazzi passano la maggior parte del loro tempo tra i banchi e a stretto contatto con i prof. Ragion per cui, gli insegnanti e i compagni stessi devono potersi conoscere a fondo per potersi migliorare. Quindi “scuola+famiglia”= una società migliore.

mamma Arianna

 

L’incontro è stato molto bello e liberatorio; liberatorio perché sono riuscita a liberare dei pensieri positivi su mio figlio che erano bloccati dalla routine quotidiana. L’incontro mi ha fatto tornare in mente delle cose che ormai erano nel cassetto della mia memoria, mi ha aperto la mente. Siamo abituati a sottolineare gli sbagli dei nostri figli senza pensare ai loro pregi. Parlare con lei e ascoltare il racconto delle altre mamme è stato costruttivo. Sono felice di avervi partecipato.

La mamma di Fernando Pio

 

Allegati

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