Ultima modifica: 5 giugno 2023

I MINORI E LA LEGALITA’

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SOGNIAMO LIBERTA’ E LEGALITA’

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Non è mai facile affrontare con i ragazzi specie se di giovanissime età temi che possono suonare poco attrattivi e accattivanti come quello del loro rapporto con il valore della legalità, cardine della cittadinanza attiva e delle società di diritto. Ecco perché le docenti Anna Di Nonno e Luciana Tricarico, insieme ai ragazzi del comitato studentesco, promotore dell’iniziativa organizzata hanno voluto tra i relatori personalità, sì, di alto livello, ma immerse nel mondo dei giovani in grado di fare breccia nelle sensibilità degli studenti.

Meno retorica, meno frasi fatte e più sostanza, in altri termini un obiettivo a conti fatti raggiunto, considerato che la discussione ha portato alcuni ragazzi ad aprirsi e a raccontarsi. Nella totalità dei casi erano vittime di bullismo che non senza coraggio ed emozioni contrastanti hanno reso pubblica la loro dolorosa vicenda. A dialogare con gli studenti dell’Istituto presso la sala del trono del castello di Torremaggiore il giudice onorario del tribunale dei minori di Bari Giuseppe Del Grosso l’ispettrice del commissariato di San Severo Rossella Martinelli e Rita Crescenti assistente sociale del Comune di Torremaggiore.

In premessa i saluti del dirigente scolastico prof. Matteo Scarlato, dell’assessore al welfare del Comune Lucia Di Cesare e del parroco Don Renato Borrelli, ha chiuso il dibattito la senatrice Gisella Naturale.

Pur pensando in tempi antecedenti rispetto ai fatti di cronaca che hanno profondamente scosso Torremaggiore, nel corso dell’incontro si è fatto riferimento a come siano spesso i più giovani bersaglio maggiormente esposto a immagini e notizie drammatiche, senza filtro, senza mediazione da parte degli adulti che provino a spiegare gli accadimenti.

“Si deve parlare del dolore che attraversa una comunità pur nel rispetto dei protagonisti della vicenda e provare a metabolizzarlo” il commento di Del Grosso.

E a proposito di mediazione degli adulti o della sua mancanza la messa in scena da parte degli otto ragazzi: nello specifico: D’Errico Maria Vittoria, Monteleone Michela, Valente Francesca, Lamedica Grazia Karola, Iliev Rumen, Gernone Dafne, Giaconella Antonio, De Ciero Enrika, di una breve rappresentazione che ha ripreso le vicende dei protagonisti della fiction TV “MARE FUORI”, tanto amata dai loro coetanei. L’ascolto di quei monologhi, che in breve hanno riassunto i motivi e le circostanze dei personaggi della serie, ha dato lo spunto a Del Grosso per raccontare la realtà delle carceri minorili molto diversa da quella narrata e che spesso alimenta falsi miti.

E’ molto importante creare momenti di confronto, di discussione tra i ragazzi e con i ragazzi a partire da elementi di lettura del reale.

I momenti di formazione frontale non bastano c’è bisogno di coinvolgimento c’è bisogno di appassionare i ragazzi, provando a promuovere momenti che siano attrattivi rispetto alle scelte etiche. A proposito di relazioni ha colpito molto e ha suscitato molte reazioni in platea una considerazione del giudice: “Chi di voi conosce o si interroga sullo stato d’animo, lo stato di salute e il benessere della persona vicina?” Per il giudice l’educazione alla legalità, ma prima ancora proprio il concetto banale di giustizia sociale passa dall’educazione affettiva ed emozionale perchè non crede al falso mito dei talenti che salvano. E’ il desiderio che salva come anche la capacità di sentire le proprie emozioni e quelle dell’altro.

All’ ispettrice il compito di illustrare ai ragazzi i rischi che corrono anche in situazioni che hanno a che fare con l’abuso di alcol e droghe ma anche come affrontare situazioni più complesse come il bullismo, cyberbullismo, le violenze domestiche e non, quelle di genere e lo stalking anche in rete.

“Ai ragazzi per la prima cosa vorrei dire di cercare ascolto – l’invito di Martinelli- di cercare aiuto in situazioni di difficoltà; non pensare di dover essere perfetti in ogni cosa. Hanno il diritto di cercare e trovare il supporto nelle istituzioni che possono essere semplicemente anche gli insegnanti, i genitori, gli assistenti sociali, le forze dell’ordine, la comunità parrocchiale, le comunità sportive, in cui i ragazzi vivono quotidianamente. Sono tanti gli strumenti a disposizione dei giovani compresa l’App You pol della Polizia di Stato utile proprio ad arginare questi fenomeni e venire incontro alle vittime di questi reat,i ma la cosa più importante resta la prevenzione per evitare che si arrivi ad un’escalation che porti poi alle tragedie a cui assistiamo purtroppo ogni giorno.”

Ma è proprio a partire dal dialogo, dalla condivisione, dal trasformare una fragilità in forza che si innesca un cambiamento reale, il commento unanime dei presenti. Uno degli obiettivi che la scuola vuole perseguire con questo tipo di iniziative. Tutta la manifestazione, moderata dalla giornalista dell’Attacco, Cinzia D’Errico, e a lei anche il contributo del presente articolo, è stata ripresa abilmente da Claudio Macchiarola, alunno del comitato, ideatore e free lance, di TELE RADIO TORRE, che, nel mentre, ha intervistato le autorità intervenute per poi montare il video seguente presente sul canale you tube .

Non è mai facile affrontare con i ragazzi specie se di giovanissime età temi che possono suonare poco attrattivi e accattivanti come quello del loro rapporto con il valore della legalità,  cardine della cittadinanza attiva e delle società di diritto.  Ecco perché le docenti Anna Di Nonno e Luciana Tricarico, insieme ai ragazzi del comitato studentesco, promotore dell’iniziativa organizzata hanno voluto tra i relatori personalità, sì, di alto livello, ma immerse nel mondo dei giovani in grado di fare breccia nelle sensibilità degli studenti.

Meno retorica, meno frasi fatte e più sostanza, in altri termini un obiettivo a conti fatti raggiunto, considerato che la discussione ha portato alcuni ragazzi ad aprirsi e a raccontarsi. Nella totalità dei casi erano vittime di bullismo che non senza coraggio ed emozioni contrastanti hanno reso pubblica la loro dolorosa vicenda. A dialogare con gli studenti dell’Istituto presso la sala del trono del castello di Torremaggiore il giudice onorario del tribunale dei minori di Bari Giuseppe Del Grosso l’ispettrice del commissariato di San Severo Rossella Martinelli e Rita Crescenti assistente sociale del Comune di Torremaggiore. 

In premessa i saluti del dirigente scolastico prof. Matteo Scarlato, dell’assessore al welfare del Comune Lucia Di Cesare e del parroco Don Renato Borrelli, ha chiuso il dibattito la senatrice Gisella Naturale.

Pur pensando in tempi antecedenti rispetto ai fatti di cronaca che hanno profondamente scosso Torremaggiore, nel corso dell’incontro si è fatto riferimento a come siano spesso i più giovani  bersaglio maggiormente esposto a immagini e notizie drammatiche, senza filtro, senza mediazione da parte degli adulti che provino a spiegare gli accadimenti.

“Si deve parlare del dolore che attraversa una comunità pur nel rispetto dei protagonisti della vicenda e provare a metabolizzarlo” il commento di Del Grosso.

E a proposito di mediazione degli adulti o della sua mancanza la messa in scena da parte degli otto ragazzi:  nello specifico: D’Errico Maria Vittoria, Monteleone Michela, Valente Francesca, Lamedica Grazia Karola, Iliev Rumen, Gernone Dafne, Giaconella Antonio, De Ciero Enrika, di una breve rappresentazione che ha ripreso le vicende dei protagonisti della fiction TV “MARE FUORI”, tanto amata dai loro coetanei. L’ascolto di quei monologhi, che in breve hanno riassunto i motivi e le circostanze dei personaggi della serie, ha dato  lo spunto a Del Grosso per raccontare la realtà delle carceri minorili molto diversa da quella narrata e che spesso alimenta falsi miti.

E’ molto importante creare momenti di confronto, di discussione tra i ragazzi e con i ragazzi a partire da elementi di lettura del reale.

I momenti di formazione frontale non bastano c’è bisogno di coinvolgimento c’è bisogno di appassionare i ragazzi, provando a promuovere momenti che siano attrattivi rispetto alle scelte etiche. A proposito di relazioni ha colpito molto e ha suscitato molte reazioni in platea una considerazione del giudice: “Chi di voi conosce o si interroga sullo stato d’animo, lo stato di salute e il benessere della persona vicina?” Per il  giudice  l’educazione alla legalità, ma prima ancora proprio il concetto banale di giustizia sociale passa dall’educazione affettiva ed emozionale perchè non  crede  al falso mito dei talenti  che salvano. E’  il desiderio che salva come anche la capacità di sentire le proprie emozioni e quelle dell’altro. 

All’ ispettrice il compito di illustrare ai ragazzi i rischi che corrono anche in situazioni che hanno a che fare con l’abuso di alcol e droghe ma anche come affrontare situazioni più complesse come il bullismo, cyberbullismo, le violenze domestiche e  non, quelle di genere e lo stalking anche in rete.

“Ai ragazzi per la prima cosa vorrei dire di cercare ascolto – l’invito di Martinelli- di cercare aiuto in situazioni di difficoltà; non pensare di dover essere perfetti in ogni cosa. Hanno il diritto di cercare e trovare il supporto nelle istituzioni che possono essere semplicemente anche gli insegnanti, i genitori, gli assistenti sociali, le forze dell’ordine, la comunità parrocchiale, le comunità sportive, in cui i ragazzi vivono quotidianamente. Sono tanti gli strumenti a disposizione dei giovani compresa l’App “You pol” della Polizia di Stato utile proprio ad arginare questi fenomeni e venire incontro alle vittime di questi reat,i ma la cosa più importante resta la prevenzione per evitare che si arrivi ad un’escalation che porti poi alle tragedie a cui assistiamo purtroppo ogni giorno.”

Ma è proprio a partire dal dialogo, dalla condivisione, dal trasformare una fragilità in forza che si innesca un cambiamento reale, il commento unanime dei presenti. Uno degli obiettivi che la scuola vuole perseguire con questo tipo di iniziative. Tutta la manifestazione è stata moderata dalla giornalista, dell’Attacco, Cinzia Celeste. Anche il presente articolo è tratto quasi completamente da quello scritto dalla stessa sul quotidiano l’ Attacco

Claudio Macchiarola, alunno del comitato, ideatore e free lance, di TELE RADIO TORRE ha intervistato le autorità intervenute per poi montare il video seguente presente sul canale “you tube” dell’Istituto.

 

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