Ultima modifica: 16 maggio 2016
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Educazione all’Imprenditorialità con E-Twinning

E-Twinning, PNSD e AD – il valore aggiunto della coprogettazione digitale nell’innovazione della scuola italiana
Elaborato finale di Maria Grazia RINALDI e Paola SIMONE
Adotta un’azione del PNSD
Quale azione del PNSD vuoi adottare?
#19: Un curricolo per l’imprenditorialità (digitale).
Perché?
L’educazione all’imprenditorialità, intesa come capacità di tradurre idee progettuali in azioni, grazie a creatività e iniziative, è considerata una delle competenze chiave per l’apprendimento permanente da parte della Commissione Europea. Nel quadro delle politiche e iniziative comunitarie, tese a favorire un’educazione all’imprenditorialità, il nostro Paese necessita di un impegno più forte che deve cominciare dalla scuola, così come sottolineato anche nel PNSD. Infatti, le “Linee Guida nazionali in materia di orientamento lungo l’arco tutto della vita” (C. M. n. 43 del 15-04-2009) affermano che l’educazione all’imprenditorialità deve essere presente, sin dall’inizio, nel processo di istruzione e all’interno di tutti gli ordini e gradi di scuola e di tutte le discipline e deve essere finalizzata alla formazione dell’uomo e del cittadino. Esse evidenziano che il percorso all’imprenditorialità, antecedente e quindi non rilevante ai fini dell’effettiva attivazione di un’impresa, è un diritto del cittadino, che può essere veicolato attraverso una scuola aperta al territorio, che lavora su problemi reali e utilizza la didattica del PBL, ovvero l’apprendimento per progetti. Il mezzo attraverso cui può avvenire il dialogo tra scuola e imprenditorialità, mirante a sviluppare e praticare competenze, come il pensiero critico e creativo, la capacità di collaborare e di saper argomentare, e attitudini, come la curiosità, lo spirito di iniziativa e l’adattabilità, sono le competenze digitali.
Come la attueresti nella tua scuola?
In sintonia con le caratteristiche evolutive di ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado e impostando per loro vere e proprie sfide in cui devono generare soluzioni reali e acquisire così conoscenze e competenze nella progettazione, produzione e vendita di un prodotto, si potrebbe pensare a un percorso che simuli l’impresa. La simulazione è finalizzata all’ orientamento nel tessuto produttivo del proprio territorio e ad offrire occasioni di incontro diretto con il mondo del lavoro e successive occasioni di riflessione. Valorizzando aspetti di cultura locale, storica e ambientale, l’idea da tradurre in azione potrebbe essere quella, dopo aver approfondito l’aspetto
storico più rilevante del territorio, legato a Federico II, e aver realizzato una brochure informativa, al fine di inserire i siti archeologici di riferimento (Castel Fiorentino e Dragonara) nel Polo Museale Pugliese, di realizzare dei souvenir a scopo turistico. La prima condizione sarà quella di creare una collaborazione tra la scuola e il tessuto economico locale, prendendo accordi con un laboratorio artigianale di ceramica artistica che, usando strumenti semplici, quotidiani e antichi, fonde tradizione e modernità, dando forma a manufatti vari. Punto di partenza possono essere gli strumenti dell’intervista, che permette ai ragazzi di relazionarsi con una figura nuova, testimone del mondo del lavoro, e della visita guidata al laboratorio, volta a favorire l’osservazione sul campo e la conoscenza diretta di una significativa realtà produttiva del territorio. La costruzione di un glossario può essere utile per interiorizzare concetti quali “settori produttivi”, “mercato del lavoro”, “attività lavorative”. Alla produzione degli oggetti, sotto la guida dell’artigiano-artista che collabora con il team docente, seguono la verifica degli apprendimenti, attraverso la rielaborazione dell’esperienza, e una campagna di marketing, per la vendita.
In che modo eTwinning potrebbe aiutarti nell’attuazione?
ETwinning può essere considerata una strategia didattica trasversale, interdisciplinare e laboratoriale, per il “learning by doing” e per sviluppare il carattere internazionale per quel che riguarda la creazione di reti, finalizzate al confronto tra le esperienze pratiche maturate. Gli studenti dei Paesi coinvolti, progettano insieme, producono e vendono un prodotto, dopo aver condotto una campagna di marketing. Lo scambio e il confronto migliorano il lavoro.
Quali ricadute questa azione potrebbe avere nella tua didattica o in quella della tua scuola?
Si introduce l’approccio al lavoro nella scuola secondaria di primo grado, guidando gli alunni a interagire con la realtà, e a mettersi alla prova. Lavorando su un’iniziativa concreta, percepiscono la spendibilità di ciò che fanno a scuola anche fuori e nella vita di tutti i giorni. Sviluppano le capacità finanziarie, attraverso l’esperienza pratica, progettano e producono prodotti, apprendono nozioni riguardo al marketing. Come afferma il PNSD, si offrono competenze di base per risolvere problemi, assumere decisioni ponderate, saper calcolare rischi, costi, benefici e opportunità, organizzare le azioni secondo le priorità, agire in modo flessibile in contesti mutevoli. Coinvolgendo il “saper fare” di tutte le discipline, si pratica una didattica non più prettamente disciplinare, ma attiva, che favorisce l’acquisizione di competenze spendibili in altre situazioni.
Quali potrebbero essere degli ostacoli da superare per la sua attuazione?
Gli ostacoli che si possono incontrare in questo tipo di percorso: – resistenza a considerare i laboratori come luoghi di innovazione e creatività e non come meri contenitori di tecnologia; – rendere curriculari quelle pratiche laboratoriali spesso relegate ancora all’extracurriculare; – progettazione e sviluppo in team di un curricolo strutturato, cosa che molti docenti non sono ancora disposti a fare, in cui le competenze digitali vanno considerate come strumento per la didattica e veicolo per lo sviluppo di quelle trasversali;
-le limitate risorse finanziarie della scuola.
Come valuteresti l’impatto di questa azione?
Occuparsi d’imprenditorialità significa che la scuola si pone come obiettivo quello di preparare a un’adeguata cultura, incoraggiando l’assunzione del rischio, la creatività e l’innovazione. L’imprenditorialità determina un patrimonio diffuso, tra le nuove leve, di competenze trasversali utili sia nel campo del lavoro indipendente che dipendente, in linea con le esigenze di aperto confronto con i mercati europei ed internazionali.
Come pensi di disseminare i benefici che questa azioni ha portato nella didattica tua personale e della tua scuola?
L’esperienza sarà condivisa nel gruppo di dipartimento, ma anche nel collegio dei docenti. L’ attività sarà presentata al pubblico con un workshop.